Bevi troppi caffè, fumi troppe sigarette, scrivi troppe lettere

Bevi troppi caffè
fumi troppe sigarette
scrivi troppe lettere
e non ricevi mai risposte,
se chiudi gli occhi è peggio
perché poi ti svegli
tutto sudato
su un letto bagnato
da quel bambino
che non sei mai stato.

Ti chiedi come fare
a cancellare la colpa
per tutto quel male,
non capisci che è uguale
perché tanto non torna
il tempo presente
la libertà della mente
di chi gioca al presagio
battendo la sventura.

Ora,
ti resta la paura
di guardare nel vuoto
e non è l’ignoto
ma la certezza
che la mattina ti aspetta
una giornata
come minimo storta,
conosci la risposta

la tua bocca si apre
ma non dice basta,
consuma l’amore
insieme al terrore
che la morte non valga
questa fatica,
tu la chiami vita
però non credi all’inganno
e ripari quel danno
dove sempre ritorni.

Bevi troppi caffè
fumi troppe sigarette
scrivi troppe lettere
che neppure spedisci,
se non urli sparisci
e a fatica intuisci
come nulla vale
benedire le braccia
strette sui fianchi
delle piccole cose,

lasci agli altri le canzoni
che parlano di rose,
preferisci i lamenti
appena ascoltati
combatti una guerra
che non conosce alleati,
il tuo lavoro è sporco
puzza di inchiostro
imbevuto nel sangue
di troppe domande.

Non accetti la resa
preferisci lottare
e provare di nuovo
con la sigaretta in bocca
il caffè nella brocca
e una matita affilata
a tracciare su un foglio
alla luce del giorno
una strada diversa
dall’eterno ritorno.